lunedì 1 luglio 2013

Il Sud visto da poi

Avrei voluto scrivere di mille cose in questi giorni!

Il poco tempo libero che ho avuto - quello in cui non mi trovavo in sella - l'ho peró usato per dormire. E a dire la verità non è mai stato molto..

Negli ultimi giorni ho pedalato sulle strade di tante regioni italiane: di alcune avevo quasi dimenticato l'esistenza.
Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia, Molise, Abruzzo, Marche: si studiavano tutte alle elementari, ma poi chi ci era mai stato per davvero?

Della Sicilia qualcosa ho già scritto.Il mare è bellissimo, l'Etna domina tutta la costa Est, fatta di piccoli paesi in cui due macchine faticano a pasare contemporaneamente.

In Calabria ci ho passato tanti giorni. È fatta di mare dalle lunghe spiagge semideserte intervallate da paesi più o meno grandi.
In alcune parti di questa regione la sporcizia regna sui fianchi delle strade lo smaltimento rifiuti è un affar serio.
La costa ionica è un universo a sé, rimane poco frequentata.
Qui la gente ha ritmi tranquilli e le fabbriche sono inesistenti; moltissimi vivono raccogliendo i frutti dell'orto che cercano di vendere lungo la strada.
Non ho ricordi di centri commerciali.

Ci si arrangia come si puó.

La Puglia pure non è pulitissima.
Sull'adriatica (così diventa qui il nome della strada costiera) le bancarelle lasciano il posto a file di prostitute di ogni nazionalità che non vendono frutta ma il proprio corpo.
Le spiagge cambiano: si vedono ora lungo la costa tipiche palafitte di legno utilizzate per pescare.
Le colline sono più tondeggianti, fa la sua comparsa il grano.
Il vento è sempre forte, a ricordartelo decine di pale eoliche che ti accompagnano lungo il percorso.

E il resto?
Il resto, passato il confine tra Puglia e Molise, è sempre più diverso.
Ma di una cosa sai di esser certo: il sud da lì in poi non c'è più.

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