domenica 29 luglio 2012

Zoppola: Come sto andando?

Bei giorni quelli del festival a Zoppola!
È tutto finito da qualche ora e ne ho già un bel ricordo!
Una bella organizzazione, con tante persone gentili e disponibili.
È un festival di arte di strada inserito in una manifestazione gastronomica: si è mangiato bene e... (stranamente)... tanto!
Ho lavorato in varie parti del festival e ogni volta ho incontrato espositori gentili e generosi.
Fortissimi allo stand gestito dall'associazione di pallavolo di Cinto Caomaggiore. Allegri, generosi, mi hanno ricordato molto il gruppo rugby desenzano!

Purtroppo non ho foto degli artisti che han partecipato al festival... c'era gente brava, a me ha fatto piacere soprattutto incontrare Drago Bianco, uno dei più forti manipolatori di fuoco italiani.
Abbiamo alloggiato tutti insieme in un ostello fuori Zoppola. Per tre giorni siamo stati i padroni assoluti dell'edificio: bello essere così liberi in una struttura; peccato solo che forse non si è fatta molta vita comune insieme (soprattutto con i pasti, dove ogniuno finiva con il fare le cose ai propri orari).

Il tempo è stato molto variabile, con pioggia tra le otto e le dieci di sabato, e con tanta acqua domenica notte dopo le due.
Spero oggi non piova! Ci sono ancora parecchie nuvole e prima piovigginava. Pensavo andare a Grado per dirigermi poi qualche giorno in Croazia... ora vedo se è possibile.

E poi, udite udite, ieri sono riuscito a prendere un libro in biblioteca!!! Erano due giorni che facevo il filo a Paolo, il direttore artistico che gestisce anche la biblioteca di Zoppola.
Ho preso un libro sul Che: sono le prime pagine che leggo da due mesi a questa parte! Bello leggere dello sbarco, dei giorni allo sbaraglio. Stanotte ho fatto fatica a smettere!

E a parte gli spettacoli cosa ho fatto?

Sabato dato una sistemata generale alla bici, tirando un po' tutti i dadi e sistemando un po'di cose...
Domenica ho scritto alcune lettere (cartacee), non ho ancora finito ma ce la farò presto, spero!

E il titolo?
Ii titolo si riferisce ad un episodio avvenuto ieri sera. Una collega, che secondo me in questi giorni era un po' nervosetta, ha guardato il finale del mio spettacolo ed è poi venuta a dirmi che sono un ipocrita.
Anzi, forse ci è andata giù un pochino più pesante, ho un po' rimosso.

Non so, forse ha ragione. Parlare di cose delicate come del terremoto di Modena dall'alto di un monociclo può essere eccessivo. O dire che io viaggio in bici. O parlare del fatto che cerco di fare quello in cui credo...
Non so davvero...
Poi resta il fatto che tutto il mio viaggiare lo faccio per guadagnare dei soldi.
Boh, sono un po' perplesso, ora mi sto mettendo un po' in discussione, ma ieri sera di primo impatto ero un po' a terra...
La cosa che più mi ha dato sollievo, e che mi ha dato le energie per chiudere la serata (per me queste critiche molto dirette son peggio di una foratura in tangenziale) è stato parlarne direttamente al pubblico durante lo spettacolo che ho iniziato poco dopo la discussione.
È bello poter parlare a chi è con te dei tuoi problemi. Dirgli che non stai bene, chieder che ne pensa. A me è venuto da farlo col pubblico. Mi ha fatto bene. E lo ringrazio per avermi ascoltato, anche se forse erano tutti lì per altro.

Ah, ieri sera ho anche dei ricordi di bei momenti!
Forse uno dei più belli è stato l'ultimo spettacolo, un fuori programma a quasi mezzanotte, con cui praticamente si è chiuso il festival.
È sempre bello salutare la gente e vederla andare via con un sorriso.
A me è sembrato uno spettacolo in cui c'era un po' di autenticità. Una signora, che ho scoperto essere poi la mamma di Ugo Sanchez, collega che stimo molto, mi è venuta a dire questo.
Ipocrita o autentico io non so. Io so solo che cerco solo di fare le cose meglio che posso, ecco...

Ora parto!



Nessun commento:

Posta un commento