martedì 26 giugno 2012

Nizza - Cannes

Immaginate un gran bel posto e datelo in mano a degli imprenditori pazzi. Di ogni tipo. Ecco, questa è la Costa Azzurra.
Di Francia ha davvero ben poco.
Sì, i cartelli dei paesi sono bianchi contornati di rosso.
Le case hanno in alcuni punti quel non so che di francese.
Le strade, l'asfaltatura, i segnali, l'idea degli spazi sono anch'essi spesso molto francesi, ma puroppo non sempre.
Spesso invece -il più delle volte - c'è molto caos nell'insieme.
Incontri palazzi strani, grattacieli, superstrade e mega gallerie, porti da hollywood, yacht da capogiro, spiagge striminzite con pochi bagnanti e allo stesso tempo miliardari che al largo girano con il paracadute attaccato al motoscafo galattico.

Questa è la Costa Azzurra.
Molto, molto, molto più bello in Italia secondo me. Più "normale", ecco.
Anche lì ci abbiamo dato dentro con la cementificazione, ma almeno il turismo è pensato per le famiglie. Ci sono le spiagge. Tanti stabilimenti privati (troppi?), sì, ma anche tanti pubblici. Il tutto con un pò di decoro.
Di qui io ho fatto più di 100 km e l'unico posto che può assomigliare ad una concezione simile di turismo è Menton, italianissimo, a 3 km dalla frontiera italiana!
Il resto è turismo costruito, falso, direi anche inutile. È il turismo del "vado in Costa Azzurra per stare nei posti dei ricchi, per giocare ai Casinò dei ricchi, per sentirmi un pò come non sono ma credo sarebbe bello essere", insomma!
Bah..
I ricchi sono quelli che ti tagliano la strada sicuri di aver la precedenza perchè il loro sedere sta su una macchina da 200 mila euro. E tu sei su una bicicletta. O sono quelli che  hanno uno yacht da 300 milioni di euro e ne spendono 80 ogni anno per tenerlo lì fermo in porto tutto l'anno, con decine di persone di equipaggio che passano le giornate a non far niente. Niente... sono in attesa che il proprietario decida di farse un giretto prima o poi.
Qui ci sono suites da 40000 euro per notte, appartamenti da 100000 euro al metro quadro.

Qui tutti quando ti parlano insieme finiscono per parlarti di queste cose... come da noi che si parla di Berlusconi sorpreso con l'ultima ragazza di turno...

A proposito di ragazze, pedalando spesso di notte ti rendi conto delle differenze anche per quello. Da noi il mercato della prostituzione funziona generalmente nelle zone periferiche delle grandi città, dove le ragazze aspettano i clienti a gruppetti, in genere tenendosi compagnia l'una con l'altra perché la notte è lunga..
Qui invece mi è parso diverso, parlo almeno di Nizza e Cannes. Tutte le ragazze che ho visto lavoravano sole, una per ogni semaforo (quindi davvero tante) e non nella periferia ma in pieno centro. Quasi nessuna di colore, tutte vestite con abiti eleganti e tacchi a spillo, molto "alta classe".

Gli spazi pubblici pure sono pochissimi. Ok, le chiese in francia sono poche di partenza, ma spazi comuni di aggregazione, come un parco giochi, sono molto rari.

Strano mondo!

È tutto molto buffo. Ho passato una buona parte del pomeroggio di ieri a Cannes, proprio davanti al palazzo del festival, dove avevo trovato una presa esterna per caricare telefono e batteria. [avevo perchè dopo un oretta ha cessato di dare segni di vita... peccato!].
Di fronte a me, nel mare, c'erano  barche mostruose. Tutte appartenenti a privati, chiaro.
E sempre di fronte a me c'era anche un ragazzo marocchino, Mustapha, che vendeva cappelli.
Tutti guardavano le barche.
Lui guardava a destra e a sinistra, sempre.
Ogni tanto velocissimo infilava tutte le merci dentro un lenzuolo per sparire: era il momento in cui passava la polizia per i controlli. E per fortuna "è la polizia nazionale", mi dice. Quella municipale, "quella sì che è terribile!".
Credo che lui non arriverà mai a farsi lo yacht, lui mira alla sopravvivenza... E spero continui a farcela!

Insomma, cosa ho fatto questi giorni?

L'altro ieri per entrare in Francia ho fatto 113 km, niente male visto che c'eran tante salite, che son partito tardino e che per tutto il giorno non credo la temperatura sia mai scesa sotto i 30 gradi.
Son passato per Monaco, ma non ho capito molto bene da dove passi il gran premio.
Poco male, ne sono uscito vivo! Poi pedala pedala sono arrivato a Nizza intorno alle sette di sera.

Nizza non è un gran bel posto. Tanti clochard, gente messa male che ti squadra da sotto i portici, tanti che chiedono soldi. Dopo un po' di domande ho scoperto dove si trovava il corso principale. E arrivatoci ho visto la fine dell'esibizione di un ragazzo che si esibiva ballando.
Così gli ho chiesto un po' di informazioni: a Nizza ci si può esibire. Anche se in alcuni punti se amplificati ti fanno spostare.
Ed è pieno di polizia. Tanta davvero!

Ho fatto due spettacoli.
Pessimi.
Zero partecipazione, tutti che guardavano senza lasciarsi andare... Francia insomma.
Cappelli peggio che pessimi.

Ma la cosa che più mi ha demoralizzato è l'atteggiamento di tanti nei miei confronti. Strafottenti, soprattutto senza il minimo rispetto.

Non so se sia l'effetto grande città.

Non so se siano i francesi.

Lo scorso anno ho trovato analogie ma anche cose diverse lavorando in Francia.
Ad Aurillac, ad esempio, avevo fatto cerchi mostruosi e cappelli ridicoli. Ma ad Annency avevo anche trovato delle belle persone che apprezzavano il mio lavoro.

La tentazione, dopo Nizza, è stata quella di rientrare in Italia subito.
Ma il giorno seguente,quindi ieri, sono sceso a Cannes. Qui pure pareva fosse possibile lavorare.

Son arrivato fino al palazzo dei festival, dove almeno tre persone mi hanno raccomandato "attento ai ladri!".
Ho riposato e dormito un po' su un pezzo di verde nel pomeriggio e la sera ho fatto tre spettacoli.
Brevi.
Niente di che, ma almeno la gente è rientrata con il sorriso.
Anche la polizia credo, che è arrivata per fermarmi ma poi, visto la quantità di gente, ha desistito ed è stata lì un po' a divertirsi! (poi eran due poliziotti in bici, volevo ben vedere se non eran solidali con un compagno di viaggio...).

Ancora cappelli ridicoli, ma a fine serata ero di ottimo umore.

Non sono arrivato qui per i guadagni, sono venuto qui per imparare! E lo scorso anno ho scpperto che non c'è scuola migliore che la strada all'estero per crescere artisticamente!
E' vero, ogni tanto sei distrutto, ma quando passa ti accorgi di quanto sei cresciuto!

Ah, la cosa buffa rimane che in tanti dopo gli spettacoli a Cannes continuavano a mettermi in guardia dai "voleur" ( si scriverà così??): i ladri.
Il bello è stato che prima dello spettacolo ho conosciuto tre signori bulgari, che molto probabilmente campavano proprio di piccoli furti.
Gli ho conosciuti offrendogli del pan brioches, che da bravi uomini di strada hanno divorato e finito in un baleno, lasciando per terra carte e cartacce.
Beh, sono diventati miei grandi sostenitori, mi incitavano durante gli spettacoli, applaudivano, urlavano... e naturalmente mi tenevano sorvegliata la bici. Per tutto il tempo non si sono spostati e hanno continuato a rassicurarmi che a tenere d'occhio il materiale ci pensavano loro!

Fantastico!

Ecco ora sto scrivendo da un Mac Donalds, o Mac Do, come lo chiamano tutti qui. Con un caffè ho la connessione wi-fi ricarico telefono, lettore mp3 e pure la batteria. Come dice anche mio fratello non è poi male, no?
Ma non mi fermo troppo, tra un attimo partirò.

Ora torno indietro e provo a lavorare a Menton stasera, e poi di nuovo Italia partendo da San Remo in su.

San Remo perché ho avuto un guasto tecnico al radiomicrofono e lì spero poter recuperare il pezzo che ho perso l'altro ieri (grazie fra e grazie daniela per l'aiuto!).

A risentirci!







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