domenica 26 luglio 2015

Adriatico!

Quest'estate 2015 è partita con una settimana sulla riviera romagnola.

Un centinaio di km di costa tra i più gettonati d'Italia, con spiagge sabbiose, fondali bassi e tanti divertimenti per i più giovani.

Purtroppo l'acqua non è sempre pulita (in realtà non l'ho praticamente mai vista, avendo fin ora evitato bagni), e le cittadine a volte un po' "vuote" culturalmente: lungomare, palazzoni, stabilimenti balneari.

Ho scoperto, passandoci sopra, dov'è il Rubicone. Dei ragazzi in spettacolo mi hanno rivelato non sapere che cosa fosse: "un supermercato?"
Proprio sul fiume si trova un busto di Cesare con la celebre frase "alea iacta est".

Ho lavorato di sabato sera a Milano Marittima (il delirio), scendendo a sud fino alla periferia di Rimini. Tante piazze, alcune belle, altre meno, su molte comunque si può lavorare.

Qui sull'Adriatico gli artisti sono tutti molto tranquilli e simpatici: vanno a prendere piazza con calma dopo essersi accordati, in genere dopo le cinque. L'unico problema sono i gruppi di Peruviani dai mega impianti: non sempre rispettano turni e precedenze, dopo un po' (li ho beccati tre sere a fila) stufano...

Da segnalare:

- a Cervia un locale sul canale ("il Tamarindo") dove la simpatica proprietaria ha cercato per ben due volte di fregarmi cambiandomi della moneta (prima tentando di rifilarmi una banconota chiaramente falsa, poi tenendosi il resto: provvedo subito con una bella recensione, voi sappiatelo...);

- a Cesena l'amore degli abitanti per i ciclisti (sono stato fermato per ben tre volte lungo la strada da persone che chiedevano informazioni sul viaggio...)

- Il mostruoso caldo si sente anche in bici: con temperature tra i 38 e i 44 gradi sulla strada si beve tanto, ci si inzuppa di crema e... si benedice che al di la di tutto il tempo quest'anno non sia piovoso!


domenica 19 luglio 2015

Bici elettriche!

In questi giorni mi sono imbattuto in due "prototipi" di biciclette elettriche che vi devo ad ogni costo segnalare!

Il primo modello l'ho visto per la strada a Modena, a un paio di km dal centro storico.
Si tratta di una bici modificata a mo' di risciò (a tre ruote), che mi ha incuriosito perché sulla parte posteriore c'era... un frigorifero!
In realtà il frigo non era nulla di ché: la cosa più stratosferica era l'alimentazione della bicicletta: il proprietario me ne ha dato una dimostrazione pratica. Ecco qui la descrizione:
Nella parte posteriore, accanto al frigorifero c'era un gruppo elettrogeno a benzina (un generatore di corrente): nella prima foto lo sta appunto accendendo. Nella parte anteriore della bicicletta era invece fissato un trapano (un trapano a filo, quelli per fare i buchi nel muro per intenderci): il trapano era fissato in modo che il mandrino fosse a contatto con la ruota anteriore.
Morale della favola: per far funzionare la bicicletta era sufficiente accendere il gruppo elettrogeno, salire in sella e far partire il trapano (alimentato dallo stesso generatore).
Velocità di crociera: circa 6-7 km/h. Non ho idea dei consumi e dell'usura, direi tutto molto elevato...
Geniale, no?  ...eheh!

Il secondo modello era invece molto più "professional": una Lion Twike: una bicicletta a tre ruote che di listino (base) viene circa 29.000 euro (avete capito bene: ventinovemila euro...). Se poi aggiungete che per un piccolo optional, ad esempio il rivestimento di uno dei due sedili, si parla di centinaia e centinaia di euro, capirete che è una bicicletta dal prezzo davvero proibitivo.
La "bici" era parcheggiata davanti ad un centro commerciale: a vederla ferma pareva un mezzo di James Bond: comandi elettronici di ogni tipo, telaio superleggero...
Poi sono arrivati i proprietari, che di ciclisti non avevano proprio l'aria: il lunotto anteriore si è alzato elettronicamente, sono saliti (all'interno la vettura è in sostanza composta da due reclinate affiancate), hanno schiacciato qualche tasto e sono partiti via come schegge. 
La batteria era colossale, la prima cosa che ho pensato mentre si allontanavano era che di certo non stavano pedalando un gran che: a quel punto mi sono domandato che senso avesse avere i pedali, forse sarebbe stato molto più semplice prendere direttamente una macchina elettrica...

Ecco: che impressioni vi ha fatto questo elettrico innovativo?














lunedì 13 luglio 2015

Da Vasco!

Vasco Rossi è nato in un piccolo paese dell'appennino modenese, proprio sopra Vignola, in un piccolo paese montano che si chiama Zocca (750 m).

Pare sia molto legato al paese, dove vive ancora la madre e  dove ha conservato la sua casa originaria, poco fuori al centro storico, in cui sale a "riposare" un mese all'anno al termine dei concerti estivi.

A Zocca Vasco lo conoscono tutti, dicono che sia simpatico, anche se spesso è assillato dai fans. Lo scorso capodanno è capitato a sorpresa in paese e si è messo a spillare birre al suo bar preferito: nel giro di un'ora non ci si muoveva più tanta era la gente che lo cercava arrivata dalla pianura...
In basso trovate una foto della sua casa, dipinta - proprio come la casa di Romeo e Giulietta a Verona - dalle firme degli appassionati.

Lo scorso weekend sono stato a Zocca per un piccolo festival: ho fatto un paio di spettacoli e poi sono rientrato sul Garda per riposare ancora un'attimo con Daniela e Tobia.

Per tutti coloro che decidessero di arrivare al paese di Vasco in bicicletta fate attenzione: da Vignola ci sono un paio di strade possibili: io ho fatto un madornale errore [purtroppo google maps non segna più le altimetrie come una volta] prendendo una strada diretta (si chiama via per Marano e da Vignola sale a Guglia), una salita di circa 5-6 km con pendenze al 18%. Impossibile da pedalare con il mio carico, ci ho messo almeno due ore e mezza a fare quel tratto di strada in pieno pomeriggio (c'erano almeno 40 gradi...).
Buffo l'incontro con l'unico ciclista: io spingevo salendo, lui scendeva ad una cinquantina di km/h: "C'è una strada meno ripidaaaaaaaaa..." (ma ormai era troppo tardi, ero  quasi su!).