giovedì 12 luglio 2012

Macerie...

Oggi Cavezzo: due spettacoli il mattino in centri estivi, uno alla tendopoli la sera.

E' stata una bella occasione per arrivare in posti nuovi ed affrontare situazioni differenti.

Cavezzo è stato l'epicentro della seconda scossa, quella delle nove di mattina del 29 maggio. La prima era stata il 20, quella delle quattro di notte. Alla seconda scossa ne è seguita una terza sempre il 29 all'una di pomeriggio.

Per Cavezzo è stato un bene che ci sia stata una prima scossa: erano stati dichiarati inagibili molti edifici, e quando si è arrivati al 29 quasi tutte le strutture che sono crollate (molte, e l'orario era critico) erano vuote.
I morti si sono avuti principalmente nelle fabbriche: quelle erano state riaperte rapidamente per non perdere giorni operativi...

Cavezzo è attualmente uno dei paesi più segnati dal terremoto. Sono crollati vari edifici nel centro, quasi tutti grandi. In sostanza passando per le vie principali si affiancano cumuli di macerie di grosse costruzioni.
È crollata la chiesa, il campanile, il supermercato Conad, tante altre case che qui i ragazzi citano per nome, ma che io non so riportare.

"Allora ti hanno dato l'agibilità?" si chiedono i ragazzi parlando l'uno con l'altro delle proprie case... "a-b o c?"
Qui ormai si parla in un linguaggio tecnico. Anche i più piccoli sanno che ci sono turni per le lavatrici, che i vassoi del pasto non vanno gettati nella plastica ma impilati a lato, ognuno ricorda il proprio numero personale (una sorta di matricola) e ha fatto proprio il numero di tenda come nuovo numero civico.

Qui i ragazzi hanno fatto gli esami sotto le tende, solo gli orali, niente scritti.

Qui si tornerà a scuola nei container: le poche scuole rimaste agibili sono occupate da uffici comunali dislocati qua e la.

Già ora tutto è fatto in tende e conteiner: banche, uffici postali, ho persino visto una bibloteca mobile realizzata all'interno di un furgone...

La tendopoli di Cavezzo è molto brulla: zero alberi, ghiaia in terra, temperatura tra i trentacinque e i quaranta gradi.
Ogni tenda ha un sovratelo che offre un primo riparo dal sole, ogni tenda ha un piccolo condizionatore sempre in funzione.
Fuori sembra di essere nel deserto, realmente!

La tendopoli di Cavezzo è molto ordinata.
È una tendopoli multietnica, nel senso che ci sono sia italiani che extracomunitari.
In generale in quasi tutte le altre tendopoli, Mirandola compresa, non si è in questa situazione, e la percentuale di extracomunitari è nettamente superiore a quella degli italiani.
Il perché hanno provato in tanti a spiegarmelo, ma non credo sia una cosa semplice da teorizzare.
Un po'gli extracomunitari abitavano nelle case peggiori, un po' sono quelli che beneficiano più volentieri di alloggio e pasti gratuiti, un po' sono quelli che più difficilmente hanno altre possibilità di alloggio, come seconde case o parenti. Come ultima cosa va detto che in tanti italiani hanno trovato difficile la convivenza" multietnica", e non appena ne hanno avuto la possibilità sono usciti dalle tendopoli spostandosi in sistemazioni alternative, fosse anche solo una tenda montata fuori casa.

Anche oggi ho avuto modo di parlare con tante persone. I ragazzi sono quelli con cui sono stato di più. Adolescenti, soprattutto, dopo lo spettacolo serale. Loro mi chiedono di me, io chiedo di loro. Se hanno ancora la casa, se qualcuno in famiglia si è fatto male, dove erano durante le scosse. Uno di loro ha perso un genitore, mi dicono. Alcuni di loro si sono fatti male durante le scosse. Tutti concordano che la scossa del 29 era più forte di quanto detto dai telegiornali.
Tutti paiono preoccupati per il futuro. Non sono rimasti campi da calcio, dicono. Sono tutti occupati da tende. E la terra continua a tremare, poco ma continua.

Ecco, ora devo andare. Stanotte non mi fanno dormire, qui, e devo uscire.
Potrei tornare alla tendopoli di Mirandola ma preferisco avviarmi. Tanto c'é gente accampata ovunque, di sicuro non creerò problemi!




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