domenica 20 luglio 2014

Morgex: il Festival e... la febbre!

Sono da poco terminati i due giorni di festival a Morgex, piccolo paese nell'alta Val d'Aosta.

Alta... in tutti i sensi: qui ci troviamo a qualche decina di chilometri dal confine francese, ma allo stesso tempo siamo a quasi 1000 mt di quota!

E se arrivare è stata dura, altrettanto si può dire per la ripartenza: a Morgex infatti mi sono trovato proprio bene, servito e riverito in tutto.

Il paesaggio è splendido. I paesi hanno case dai tetti in pietra, chiese con campanili appuntiti, fontane con mille ornamenti e vasi di fiori - gerani, ma non solo - in grande quantità.

Ma ripartire dalla valle non è stato facile anche perchè dall'ultimo giorno di festival mi sono accorto di... avere la febbre!!

Per questo mi sono fermato le due notti successive ad Aosta, ospite da amici, per cercare di riprendermi un attimo.

Finalmente (oggi è mercoledì mattina) ora sto meglio e mi rimetterò in marcia direzione Ivrea.

Prima di cominciare a parlarvi del festival un paio di notizie flash: la prima è che ho perso il primo oggetto lungo il percorso. Trattasi di un calzino nero, il cui compagno rimarrà ora spaiato per il resto del viaggio (purtroppo era l'unico paio di calzini di ricambio che possedevo...)!

La seconda notizia è che la mia bicicletta ha battuto il suo record di velocità massima in discesa, record ottenuto in Svizzera nel 2012 e poi eguagliato in Italia nel 2013, entrambe le volte con 59 km/h.

Ebbene, il nuovo record è ora di 61,2 km/h, ottenuto nel tratto che dal camping Arc en Ciel collega Morgex (Italia).

Ma veniamo alla manifestazione!

Il Festival di Morgex è organizzato da un gruppo di persone molto capaci (l'Associazione Teatro Instabile di Aosta) ed è già all'ottava edizione. Il paese non è enorme e gli spazi abbastanza limitati: saggiamente gli artisti invitati non sono mai troppi.

Quest'anno oltre a me c'erano (sui due giorni) una compagnia di cinque musicisti molto bravi e una coppia di acrobati italo-francese.

Inoltre per la giornata di sabato sono stati invitati i ragazzi di Circo Puntino, con lo spettacolo Effetto Caffeina (la prima foto), e per quella di domenica i Five Quartet Trio, arrivati direttamente da Roma per un unica replica del loro spettacolo "Bus Stop" (l'ultima foto, putroppo pessima, ma la luce era ormai insufficiente...).

Quest'ultimo spettacolo è stato davvero impressionante: una storia semplicissima ma molto curata (tre persone che aspettano l'autobus), tanta buona musica, tecnica alle stelle nonostante l'utilizzo di un mumero limitato di attrezzi. Fantastici davvero! E poi loro sono belle persone.

Il tempo (meteo) è stato pessimo: ha piovuto un sacco e ha bagnato molti spettacoli.

Credo sia la prima estate in cui una parte della mia attrezzatura sta facendo la ruggine! 

Mi hanno alloggiato in un camping, dove ho dormito all'interno di un casottino di legno (gelando l'ultima notte: in effetti da qui ho cominciato a star male), e dove ho potuto fare un bel bucato (anche se fare asciugare i panni qui è stata un'impresa...).

Credo che la cosa più geniale del festival comunque sia stato il vitto! Non per sminuire il resto, è che... avevo proprio fame!

Per la prima volta ad un festival mi è stato permesso di ordinare quello che volevo e in porzioni che definirei "adeguate" (ovvero ordina quel che vuoi e quanto be vuoi!).

In particolare ho sperimentato la cucina di un ristorante -trattoria in centro (da Beppe), in cui tutto è molto casareccio, e i piatti vengono serviti direttamente con la pentola al tavolo... (e chiaramente si possono chiedere porzioni moolto abbondanti!). Consigliatissima, se passate in zona!

Per chiudere le foto: nella seconda potete vedere un campanello gommoso a forma di ape, che una gentile signora mi ha regalato al termine del primo giorno di spettacolo e che ho già provveduto ad... installare sulla bici!

La quarta foto è un esempio di porzioni standard del posto (colazione al camping).

E poi il castello di Saint-Pierre e un orto... molto particolare!

L'ultima foto: Kiwani e Beppe, senza di loro avrei dovuto passare l'ultima notte all'aperto malaticcio...

Kiwani la conosco da parecchi anni, di lavoro fa la scrittrice (www.kiwanidolean.com), Bruno invece fa il programmatore e vive ad Aosta con la sua super famiglia (il fratello è falegname e sua mamma è... una cuoca portentosa!!). 



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