È passato tanto tempo... rieccoci qui!
Ora in famiglia siamo in quattro - dopo Tobia è arrivata Susanna, che adesso ha dieci mesi - ed il tempo libero si è letteralmente esaurito (e con esso pure i momenti per scrivere...).
Tobia è super sveglio: è molto socievole, parla, salta, corre e gioca un sacco con tutti i bimbi che incontra; Susanna cammina da un po' di tempo e appena può trotta dietro al fratellino! Insomma: non stanno mai fermi.
Niente loro foto al momento: col mio telefono scassato non posso allegarne...
Per quanto riguarda gli spettacoli e la bicicletta questo 2017 è stato senza dubbio una stagione atipica: l'ho passata principalmente in Versilia, a lavorare su poche piazze e in posti poco ambiti dagli artisti: piazzette secondarie, buie, dove i colleghi che sono passati a lavorare in genere non sono tornati...
L'estate è così trascorsa tra la famiglia e la piazza, perché Daniela e i bimbi sono stati parecchio insieme a me in zona.
È finita l'epoca in cui tenevo piazza alle cinque del pomeriggio: ora c'è da lavare i bimbi, da dargli da mangiare e spesso da metterli a letto. In piazza ci si va tardi, quando tutti hanno già iniziato a fare spettacolo: i posti "buoni" sul lungomare in genere a quest'ora sono già tutti pieni...
Ma per fortuna ho imparato che un buco con un po' di fantasia si trova sempre, l'importante è darci dentro e divertirsi.
Serata tipo: ritardo...
Quando arrivo i venditori senegalesi e pachistani mi fanno spazio: ormai mi conoscono, io sono quello che arriva sempre per ultimo e che lavora nella piazzetta piccola, sotto il lampione bruciato o fuori dal passaggio. Pian piano monto un bel cerchio: i venditori ridono, si divertono a vedermi tribolare con i passanti, perchè corro, salto e faccio il matto. Terminato lo spettacolo, quando chiudo e comincio a mettere via, spesso sono proprio gli stessi venditori che si avvicinano e mi dicono: "fanne un altro: c'è ancora un po' di gente!" oppure: "sai? a noi non dai fastidio, io ti guardo sempre volentieri!"
Ecco; così la stagione si avvia al termine.
Chiudo con un elenco di quello che ho distrutto in questi mesi: penso di non aver mai pedalato così poco e spaccato così tante cose...
- il mio menisco sinistro, che ha fatto crack pochi giorni prima della partenza e che dovrò far vedere al più presto.
- la mia sfera grossa (quella da 110), che non si è rotta ma che è sparita durante uno spettacolo. Non l'hanno rubata, semplicemente è uscita di scena a mia insaputa rotolando sulla strada alle mie spalle. A questo proposito ringrazio lo spettatore che a fine spettacolo mi ha reso partecipe della cosa: peccato che me l'abbia detto giusto quei 10 minuti in ritardo e che lo stesso non si sia preoccupato di farmelo notare prima (poteva anche fermare lui stesso la sfera...)
- una della mie sciabole, che si è letteralmente tranciata a metà durante uno spettacolo (e per come è andata nessuno ha pensato che fosse una cosa preparata).
- la mia borraccia buona, che mi è scivolata sulla guarnitura e si è bucata sul fianco (sono molto spiaciuto di questo...)
- la mia borraccia meno buona, di cui si è distrutto il tappo
- la trasmissione della bicicletta: mi si è aperta una maglia e ho dovuto toglierla accorciando il numero di denti (non stava più in sede)
- il mio lucchetto da 3 euro, comprato sette anni fa, che è sparito. Non che l' usassi molto ormai (non chiudo quasi più la bici neanche per entrare ai supermercati), però c'ero affezionato...
In foto: un pupazzo dimenticato da una bimba ieri sera (qualcosa dovevo pur metterci...)!
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