I giorni passano e l'estate volge al termine...
Si è conclusa la parentesi ligure durata una decina di giorni. È stato un bel periodo: molti artisti con cui c'è un bel feeling, bello il pubblico, abbastanza buono pure il tempo (con qualche giorno di pioggia sull'ultimo periodo).
Purtroppo la mia salute non è stata delle migliori: mi sono trascinato dietro una brutta tosse iniziata in Versilia e il bilancio del medico è stato quello di una bronchite. E così via di antibiotici: li sto ancora prendendo, purtroppo non mi sono ancora rimesso del tutto. Ma sono certo che chiudendo la stagione e iniziando il riposo tutto si sistemerà alla svelta.
E ormai la stagione è quasi finita: scrivo da Ferrara, dove tra tre giorni si concluderà il Festival, poi farò un po' di meritato riposo con Daniela e Tobia!
Due le foto che trovate qui di seguito: nella prima sono con Isabella e Simone, che da poco hanno aperto un piccolo locale sul lungomare di Loano (li trovate in Corso Roma 154, il posto si chiama "Belin che buono!"). Davvero due belle persone, semplici e sorridenti (una rarità!) che vale la pena passare a conoscere. Oltretutto Isabella mi ha preparato un latte caldo davvero grandioso: temperatura perfetta, mai vista così tanta schiuma (lo dico pur sapendo che nessuno di voi sarà probabilmente un patito di latti caldi!).
La seconda foto invece ha molto del manifesto americano "We want you!".
Mi è davvero spiaciuto in questo caso non avere un comparto fotografico di qualità sul mio telefono, perchè la foto è davvero spassosa...
Lui è un ciclista, di cui non farò il nome, che di certo avrei preferito non incontrare... Me lo sono trovato davanti in piena Aurelia, l'ho raggiunto (rarità, quasi nessuno va lento come me) ed alla fine, visto che andava davvero piano, ho deciso di sorpassarlo. Purtroppo però non avevo calcolato che nella sua testa avesse già programmato e dato l'avvio ad una mirabolante manovra: l'inversione di marcia alla cieca. In pratica un inversione ad U senza guardare alle proprie spalle!
Morale della favola: ha travolto il mio carrello, distruggendo il parafango e le aste delle bandierine, ed è finito in terra.
Già fin qui la situazione era parecchio surreale (io chiaramente con la stazza della mia bici che faceva da volano sono rimasto in piedi: eravamo quasi fermi), ma poi è degenerata totalmente, quando ha cominciato a darmi ordini su come togliere il mio carrello dalla strada, o su cosa fare del parafango accartocciato. Appena gli ho detto che se proprio voleva fare qualcosa di utile poteva tenere la bocca chiusa e lasciarmi qualche soldo per i danni ha inforcato la bici e se l'è letteralmente filata.
E così è nata questa foto: incazzatissimo sono montato in sella, l'ho inseguito per 500 mt (lui non mi ha visto), l'ho chiamato e quando ha alzato lo sguardo: "ciak!", benvenuto sul blog!
Che poi sia tornato (sensi di colpa?), mi abbia parlato di assicurazione, di chiamare i vigili, di omologazioni e tutto il resto per me non fa la differenza. Quello che ha fatto testo è stata una reazione simile sentendo che io avevo 20-30 euro di danni. Inconcepibile!
È buffa la gente.
Alla fine mi ha lasciato 10 euro, quasi a volersi lavare la coscienza. Io so che di certo non sono sufficienti per un parafango, ma almeno lui se ne è andato tranquillo e sicuro di aver fatto la cosa giusta.
Sì, la gente è buffa davvero!
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